Sfogliando il libro "La radio dei pionieri" di Leonardo Mureddu ho trovato questo simpatico schema (fig.2).
Trattasi di una radio a circuito riflesso che facendo funzionare una valvola come amplificatrice di radio e di audio frequenza contemporaneamente, permette in sostanza il risparmio del costo di una valvola; insomma "prendi due paghi uno".
Nell'epoca della radio ante-supereterodina, in cui i componenti elettronici avevano un costo significativo, trattavasi di un bel risparmio.
Seguendo quello schema ho costruito la radio , l'ho inserita in una cassetta, probabilmente una strenna natalizia, ed è venuta fuori questa cosa (fig.1) che ho battezzato "Cascitta".
Il segnale captato dall'antenna viene sintonizzato dal circuito oscillante costituito dal condensatore variabile C1 40/350 pF ad aria e dall'induttanza L2, da 280 mH ; con tali valori in teoria l'intervallo della frequenze sintonizzabili varia fra 0,500 e 1,5MHz circa.
La resistenza di 1kΩ che porta il segnale alla griglia del triodo delle ECL82 (piedino1) ha lo scopo di smorzare eventuali oscillazioni.
La griglia ha una polarizzazione negativa automatica dovuta alla resistenza di catodo da 1KΩ che permette di avere una amplificazione lineare.
Il condensatore da 100nF scarica a massa la radio frequenza e rende pertanto indipendente il segnale che entra in griglia dal segnale che si trova sul catodo.
Il segnale dunque, amplificato, si ritrova sul trasformatore L3-L4 che costituisce il carico per il segnale a radio frequenza, pronto per essere rivelato.
i valori delle induttanze sono state calcolate tramite il file "induttanza.ods" .
In fig.3 in azzurro è disegnato il percorso del segnale a radio frequenza.
Per il calcolo delle condizioni di risonanza si è utilizzato il file ris.xls.
Il diodo al germanio "A" provvede alla rivelazione, pertanto il segnale rivelato lo troviamo nel punto "B" .
Il segnale a bassa frequenza tramite la resistenza da 10 KΩ viene riportato nella griglia del triodo; l'induttanza L2 non oppone alcuna resistenza al suo passaggio.
il condensatore da 220pF e la resistenza da 100KΩ costituiscono un filtro passa basso.
Il segnale ad audio frequenza si ritrova dunque nella griglia del triodo per essere amplificato.
Il segnale passa poi nella placca del triodo ed ha come carico l'altoparlante.
Questa volta l'induttanza L3 non oppone alcuna resistenza al segnale a bassa frequenza.
Nella fig.5 è indicato il percorso del segnale audio.
Nella fig.5 vediamo appunto che il segnale audio preamplificato dalla sezione triodo della ECL82 passa dalla placca 9 alla griglia 3 della sezione pentodo attraverso la bobina L3, che, come detto, non oppone alcuna resistenza al passaggio della audio frequenza, ed attraverso il condensatore da 10nF, che impedisce che la polarizzazione della griglia 3 venga modificata dall'anodica.
Il segnale preamplificato a bassa frequenza si trova sulla griglia di controllo del pentodo della ECL82 che è polarizzata dalla resistenza di catodo da 300 Ω in modo che la valvola funzioni in zona lineare; la variazione del segnale (tensione) in ampiezza determina una variazione della corrente anodica che, attraversando il primario del trasformatore d'uscita, induce una corrente amplificata del rapporto di trasformazione dello stesso nel secondario.
Otteniamo dunque un segnale in corrente molto ampio che attraversando la bobina mobile dell'altoparlante fa vibrare il cono riproducendo il suono.
Il trasformatore d'uscita ha la funzione di adattare l'impedenza della finale all'impedenza dell'altoparlante; infatti per avere la massima trasmissione della potenza occorre che la resistenza interna del generatore (pentodo della ECL82) sia uguale alla resistenza del carico (bobina mobile dell' altoparlante).
In questo caso l'impedenza della valvola finale è pari a circa 4.500 Ω e quella dell'altoparlante a 8 Ω; quindi, ricordando che in un trasformatore per bassa frequenza si ha:
Z1 x i12=Z2 x i22 e quindi Z1/Z2=n2 , dove n è il rapporto di trasformazione pari a i2/i1, per avere un buon adattamento di impedenza sarebbe opportuno utilizzare un trasformatore d'uscita con rapporto di trasformazione pari a circa:
RADQ(Z1/Z2)= 24
Ho utilizzato un trasformatore con rapporto 220/10; non è un trasformatore d'uscita ma funziona egregiamente.
Lo schema di alimentazione adottato è quello classico.
Avevo a disposizione due toroidali : il primo con primario 220 e due secondari da 6 V 2A ed il secondo con un primario da 220 ed un secondario da 10 V 2A .
Collegando un secondario del primo trasformatore col secondario del secondo ho ottenuto una corrente alternata di 132 V che raddrizzata con un ponte di Graetz ed un filtro a π costituito da due condensatori elettrolitici da 22mF e da una resistenza da 1kW 5Watt , in modo da ridurre il ripple, ha raggiunto il valore di circa 183 V cc.
Non c'è bisogno di alcuna regolazione particolare .
L'ascolto è gradevolissimo, RAI 1 si sente abbastanza bene; ricevo anche qualche radio straniera ad onde medie.
Rispetto a "Pitticca" il suono è meno forte; ciò sicuramente dipende dal fatto che manca il condensatore variabile C2...prima o poi lo metterò.
Per lo chassis mi sono arrangiato, ho utilizzato un tavoletta millefori.
Il mobiletto è stato da me realizzato utilizzando e modificando una cassetta che conteneva qualche strenna natalizia .
Per questo motivo è venuto fuori il nome "Cascitta".
La Fenice rinasce dalle proprie ceneri
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