Nella presentazione del mio sito dicevo (Home) ;"........ quanto mi piacerebbe riuscire a costruire, utilizzando le medesime risorse che avevano i realizzatori, una radio simile alla mitica "CATERINA". "
La storia di Caterina, la radio della speranza, la più famosa fra le radio costruite nei campi di prigionia della seconda guerra mondiale, la si trova sul sito :
Alla progettazione ed alla costruzione dell'apparecchio radio contribuirono gli ingnegneri Martignago ed Olivero, il tenente Tarini, il Capitano Angiolillo ed il sottotente Telotti, internati nel campo di prigionia di Sand Bostel, nei pressi di Brema.
Lo scrittore Giovannino Guareschi fu testimone dell'esistenza di radio Caterina durante la sua permanenza nel campo .
Ho ricavato i dati costruttivi dalla lettera inviata, il 12/02/1946 da Martignago a Guarechi, probabilmente in vista di una conferenza o di un articolo di Guareschi, contenente i dettagli costruttivi del ricevitore; alla lettera era allegata la foto di fig.1
Ecco la legenda, scritta dall'ing. Martignago, , della foto di fig.1 :
1. condensatore variabie di sintonia = lamiera di scatolette di carne + pezzi di celluloide provenienti da portatessere.
2.leva di manovra del condensatore variabile di cui sopra (corrisponde alla manopola di sintonia)
3.Vavola 1 Q 5 debitamente rappezzata con catrame perché a furia di toglierla e rimetterla si staccava la base del bulbo (il suo nascondiglio era una borraccia a cui era stato opportunamente reso movibile il fondo)
4.chiodi per la presa di antenna (un filo in bocca di Olivero), terra e pile.
5.condensatori fissi = stagnola + cartine da sigarette + bestemmie per trovare quello che fosse di capacità adatta
6.resistenza fissa = carta di margarina sporcata con la grafite della matita + bestemmie perch´ ti voglio a cercare quella che andava bene
7.comando della reazione: si portava vicino all'innesco: la regolazione micrometrica si faceva variando la capacità di antenna con lo spostamento del piede vicino al suolo umido.
8.gruppo bobine antenna, sintonia, variometro = 1 portasapone da barba + filo isolato della bicicletta del crucco + pezzo di cartone interno avvolto a cilindro + cera (che noi chiamavamo paraffina)
9.Batteria anodica = astuccio rotto di vecchia pila + 20 monete da 20 soldi + 20 dischi di zinco (lavatoi = sabotage) + 20 dischi di panno di coperte di Talotti + aceto dei sottaceti dei pacchi (acido acetico) = pila di Volta = 20 volt teorici = 3/4 d'ora di ricezione; poi si ricominciava ripulendo tutto daccapo.
10. Interno del n° 9
11. cuffia = barattolo di Nescaffè + cartone + magnetini della dinamo del crucco + filo isolato di raselet, manolux ecc + perquisizioni della Gestapo (il cornetto acustico di Minestrina) + membrana di latta
12. Pezzi di filo delle baracche (sabotage)
13. Regolo cacolatore mio che non c'entra.
14. cassetta di compensato dei pacchi.
Manca la pila di acensione che puoi, se credi, ricostruire tu fotografando un vasetto vuoto di estratto di carne con dentro un pezzo di carbone avviluppato in uno straccio, un pezzo di lamiera di zinco (trova un lavatoio a Milano), ammoniaca (= orina + capelli) e sale da cucina.
Avevo tutte le indicazioni necessarie; dovevo costruire intorno ad una 1Q5 una radio ad amplificazione diretta a reazione.
La sintonia sarebbe stata assicurata dalla bobina principale (grande) e da un condensatore variabile 20/450 pF, la reazione, invece, dalla bobina interna ; avrei dovuto costruire insomma un accoppiatore variabile (simile esteriormente ma non uguale ad un variometro) da montare in parallelo al variabile.
In fig.2 sono disegnati un accoppiatore variabile ed un variometro in essa si notano le differenze fra i due schemi.
Nell'accoppiatore variabile, è il caso di Caterina, le due bobine sono indipendenti e l'induttanza della bobina di sintonia (bobina grande) non varia , (in questo caso la sintonia è assicurata dal condensatore variabile), nel Variometro invece sono collegate e l'induttanza dell'intero complesso varia a seconda della posizione di
una bobina rispetto all'altra; è la variazione di questa induttanza, collegata ad un condensatore fisso, che assicura la sintonia.
Le misure delle bobine dell'accoppiatore e dell'intero complesso le ho desunte dalla fig.1 e le ho riportate in fig. 3 ed in fig.4.
Con le dimensioni riportate in fig.3 la bobina, atteso che il filo di rame smaltato proveniva da una dinamo di biciletta e che quindi aveva un diametro di 0,45 mm, aveva un'induttanza di circa 190 micro Henry.
Essa, accoppiata con un variabile 30/450 pF, avrebbe potuto sintonizzare, e di fatto sintonizzava,onde radio comprese fra i 500 ed i 1600 KHz (onde medie).
Il filo di rame smaltato l'ho recuperato da una vecchia dinamo di bicicletta (fig.5) ormai in disuso. La vecchia dinamo mi ha fornito la bellezza di 14 mt di filo di rame smaltato di 0,45 mm di diametro utili per realizzare, oltre alle bobine, anche i collegamenti interni con un avanzo di oltre 3 mt.
Il cilindro del diametro di 42 mm e dell'altezza di 49 mm è stato semplicissimo recuperarlo, si sarebbe potuto realizzare ,volendo, con del cartone di facile reperimento; non ha costituito certamente un problema per gli eroici internati; parimenti dicasi per il cilindro più piccolo della bobina di reazione.
Recuperato il materiale per la realizzazione dell'accoppiatore variabile ho rivolto la mia attenzione su quello necessario per la realizzazione del condensatore variabile; la lamiera di alcune latine di caffè è servita allo scopo.
Alcune tavolette di legno, residui di alcune lavorazioni, sono state utili per la realizzazione del mobiletto.
Per far funzionare una radio intorno ad una 1Q5 serviva ora uno schema plausibile.....ma come fare? la 1Q5 è un tetrodo a fascio di potenza, non è certamente l'ideale per realizzare una radio a reazione con rivelazione di griglia.
Supponiamo per un momento che sia possibile , mi occorrevano una resistenza di 1,5 oppure 2 M ed un condensatore fisso di 200 o 250 pF.
E' stato abbastanza facile realizzare sia l'una che l'altro come indicato in fig. 6.
Ho realizzato poi, sempre con carta stagnola, un condensatore fisso da 3nF.
Voglio precisare che lo strumento in fig. 6 è stato utilizzato a posteriori dopo aver sperimentato, montandoli nello schema, varie resistenze e condensatori autocostruiti,conditi con svariate imprecazioni, ed aver trovato finalmente la soluzione migliore.
Avevo ora tutto il materiale a disposizione ma non ero sicuro sul tipo di schema e su come quella finale avrebbe funzionato.
Nonostante le incertezze sullo schema ho deciso comunque di realizzare la radio utilizzando le valvole 1Q5, 3Q5 , 1N5 seguendo gli schemi riportati nella fig. 7.
Martello, seghetto per legno, qualche chiodo , alcune tavolette residui di precedenti lavorazioni , carta stagnola, la bobina della dinamo di una vecchia bicicletta, e poco altro sono stati gli unici strumenti/materiali utilizzati per la realizzazione della radio.
Per quanto riguarda l'alimentazione in una prima fase ho deciso di utilizzare il mio generatore autocostruito rimandando ad un altro momento la realizzazione delle due batterie.
Grossissime difficoltà ho trovato e trovo per realizzare la cuffia...........prima o poi ci riuscirò; intanto posso utilizzare una cuffia militare ad alta impedenza in mio possesso.
Fra gli schemi da me provati per la 1Q5 quello che ha dato i migliori risultati è stato il n° 2 di fig.7 ; il n° 3 non funziona proprio.
Analogo funzionamento si è notato per la valvola 3Q5 che differisce dalla 1Q5 per la diversa alimentazione del filamento. (vedi fig.8).
Un diverso comportamento, forse un pò migliore, nella configurazione 1 rispetto alla corrispondente di fig.7 e fig.8, si ha con la 1N5.
La 1N5 è u amplificatore di radio e media frequenza (vedi fig.9) e quindi in teoria più adatta per la realizzazione di Caterina.
Sarebbe bene provare a realizzare una radio a due valvole utilizzando la 1N5 come prima valvola e come finale la 1Q5.
prima o poi lo farò. Fatto
Relativamente alla batteria d'accensione Martignago dice:
"Manca la pila di acensione che puoi, se credi, ricostruire tu fotografando un vasetto vuoto di estratto di carne con dentro un pezzo di carbone avviluppato in uno straccio, un pezzo di lamiera di zinco (trova un lavatoio a Milano), ammoniaca (= orina + capelli) e sale da cucina."
Ci proverò.
Ecco come fare la batteria anodica:
"Batteria anodica = astuccio rotto di vecchia pila + 20 monete da 20 soldi + 20 dischi di zinco (lavatoi = sabotage) + 20 dischi di panno di coperte di Talotti + aceto dei sottaceti dei pacchi (acido acetico) = pila di Volta = 20 volt teorici = 3/4 d'ora di ricezione; poi si ricominciava ripulendo tutto daccapo."
Devo procurarmi i dischi di zinco, il resto ce l'ho.
Martignago dice che la cuffia è così fatta:
"Cuffia = barattolo di Nescaffè + cartone + magnetini della dinamo del crucco + filo isolato di raselet, manolux ecc + perquisizioni della Gestapo (il cornetto acustico di Minestrina) + membrana di latta"
Cercherò di costruirla.
Ho cercato di costruirla ...ma ho trovato un sacco di difficoltà; Martignago parla di magnetini della dinamo......ma quali magnetini? .....la dinamo che ho smontato ha un solo magnete ...................... vediamo....
La radio funziona alla perfezione, è sensibilissima; di mattina ricevo molto forte la locale e sufficientemente bene una radio Nord Africana di notte ricevo molte altre stazioni.
Come alimentazione, in attesa della costruzione delle due batterie, utilizzo il mio alimentatore autocostruito e per l'ascolto una cuffia militare.
Mi ero proposto di costruire qualcosa di simile alla "Caterina", ci sono riuscito?.... penso proprio di no, o almeno, non ancora.
Potrò dire di aver costruito una Simil Caterina solo quando avrò realizzato le due batterie, e ciò ritengo sia possibile senza grosse difficoltà, e l'auricolare che penso mi propcurerà un sacco di problemi.....ci riuscirò?........
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