IN COSTRUZIONE
Paoletto mi ha detto che Il Museo di Vattelapesca Aveva una BC-348_L, rudere non funzionante, che probabilmente avremo potuto riparare.....che ne dici...ci buttiamo.........e perchè no ....ho detto, e così d'accordo con Antonio, re incontrastato del Museo, mi son ritrovato a casa il vecchio rudere che peserà oltre 10 chili.
Trattasi di una supereterodina a otto valvole , sei bande di ricezione in dotazione agli aerei dell'esercito U.S.A. durante la seconda guerra mondiale.
La radio era prodotta dalla " BELMONT RADIO CORPORATION".
La Belmont era attiva dagli anni 20 del secolo scorso ed ha prodotto radio commerciali fino al 1942.
Dal 1942 al 1945 realizzò radio esclusivamente per l'esercito U.S.A.
Dal 46 in poi riprese la produzione commerciale.
Con Paoletto per tutto il mese di gennaio 2020 , a pomeriggi alterni, ci siamo trovati nel mio "laboratorio" dove abbiamo studiato e ristudiato lo schema che aveva recuperato.
Poi abbiamo deciso di fare, con ogni precauzione, qualche prova di accensione.
Occorreva innanzitutto procurarci una tensione continua a 28V per poter alimentare il dynamotor ; abbiamo perciò costruito un apposito alimentatore.
Alimentato, il dynamotor si e messo subito in funzione, a "singhiozzo" con un casino che non vi dico.
La tensione purtroppo non raggiungeva i 60 Volt......sono le spazzole diceva Paoletto, bisogna fare un po di manutenzione ...fatta la manutenzione la tensione ha raggiunto il valore di circa 120 Volt ma il singhiozzo ed il rumore sono rimasti.
La tensione dei filamenti non raggiungeva i 4,5V...... (ma questo non dipendeva dal dynamotor) ...è pochino ma proviamo.....
Dopo alcuni tentativi infruttuosi di far funzionare il carrampone ...è arrivato il maledetto "Corona" ( O Corona.... sesi ancora innoi ....la de dindondero!!! ).
Niente più incontri nel mio "laboratorio" , nemmeno con la mascherina ed i guanti, ma contatti telefonici.
Per telefono ci scambiavamo opinioni su come far funzionare la trappola ..io mettevo in pratica i parti delle nostre menti...ma nulla e poi nulla ...una merda..sono arrivato al punto di odiare...o quasi .... la vecchia radio ,.......basta, la restituisco ad Antonio .............ma che figura di merda facciamo ........mi diceva Paoletto ..........e così gli ho dato retta ed abbiamo continuato la tiritera di telefonate, prove e fallimenti accompagnato, io, dall'assordante rumore del dynamotor.
Ad un certo punto mi son rotto i coglioni ed ho detto .............ma perché non buttiamo al diavolo il sistema di alimentazione e ne facciamo uno nuovo? .............molto più affidabile e soprattutto non rumoroso.
Paoletto era d'accordo e così............
Una tensione continua (esterna ) di 28Volt alimenta un Dynamotor che la eleva, o dovrebbe elevare, ad oltre 200 Volt (tensione anodica).
I 28 Volt continui alimentano i filamenti delle valvole in modo misto , serie parallelo; il dettaglio è riportato in fig.2.
Tale tipo di alimentazione mista si è resa necessaria per via del fatto che non tutte la valvole hanno la medesima corrente.
L'alimentazione in parallelo non era possibile in mancanza di una tensione a 6,3 V ; il dynamotor non la fornisce.
Nella fig.3 è riportato il grafico della alimentazione.
I 28 Volt alimentano in serie anche le due lampadine da 6,3V (vedi circuito di fig.1).
Questo dynamotor è una bella macchina a vedersi e sarebbe ancora migliore se non facesse un casino infernale, se non funzionasse a singhiozzo e soprattutto se fosse in grado di fornire effettivamente la tensione anodica di oltre 200 Volt.
Insomma, come già accennato, non ostante sia stato smontato ripulito, sostituite le spazzole e quant'altro , non c'è stato verso, il casino è rimasto, il singhiozzo pure e la tensione non è andata oltre i 120 Volt...troppo poco ....a complicare le cose hanno contribuito anche i filamenti.
Non si riusciva ad ottenere le tensioni che i calcoli di cui alla fig.2 indicavano ..andava revisionato l'intero circuito e così si è fatto.
Il risultato è che le resistenze 176-A di 2 Ohm e 176-B di 190 Ohm erano completamente sballate ...
Allora..Dynamotor non efficiente, sistema di alimentazione dei filamenti complesso, inoltre dynamotor troppo rumoroso e singhiozzante da far uscire fuor di senno chiunque..... si è giunti alla conclusione , seppure a malincuore, che sarebbe stato molto meglio fare come indicato in fig.1 : cambiare integralmente tipo di alimentazione con la certezza che tutto si sarebbe facilmente potuto riportare in pristino stato se si fosse riusciti a revisionare adeguatamente il dynamotor.
Insomma alla fine si è cambiato il tipo di alimentazione e, come per incanto, la radio si è messa a cantare.
Ma andiamo con ordine; abbiamo detto che dopo aver fatto un poco di manutenzione al Dynamotor si era riusciti ad ottenere una anodica di 120V e una tensione dei filamenti intorno a 4,5V ...era pochino ma comunque qualcosa avremo dovuto sentire ...invece nulla di nulla ...ma e mai possibile che questa radio sia completamente muta?.....ulteriore verifica che lo schema fosse stato rispettato.....tutto pareva OK ... eppure nessun benché minimo segno di vita.
Affioravano le più cupe previsioni ,.....medie frequenze interrotte, condensatori in perdita o in corto, resistenze partite e quant'altro....cercare il guasto sarebbe stato un'impresa lunga e difficoltosa ...ne sarebbe valsa la pena???
ma non si demordeva ...poi all'improvviso .... compare il maledetto relay (vedi schema a destra in basso) ....ma che che cavolo è ...è un relay presente in una unità esterna la stessa che fornisce la continua a 28 Volt .. unità che però non avevamo (per alimentare il dynamotor avevamo infatti costruito un generatore di tensione continua a 28 Volt ) .....se il relay chiude il circuito le griglie schermo delle valvole vengono alimentate . Non restava che chiudere il circuito ...così si è fatto e la radio ha iniziato a dare qualche flebile segno di vita pur col contorno del rumore assordante del dynamotor funzionante , si fa per dire a "singhiozzo".
(Se osserviamo lo schema di fig.1 ci rendiamo conto che la linea che alimenta gli anodi (linea verde) è OK, la linea è chiusa , la corrente dagli anodi passa ai catodi (linea azzurra) e va a massa.
La linea arancione invece si chiude solo se il pin 2 ed il pin 6 (vedi schema in basso a destra) vengono uniti.
La linea azzurra rappresenta il ritorno a massa.)
Primo momento di goduria..c'è qualche speranza, ma occorre dare le giuste tensioni e poiché il dynamotor non è in grado non resta che cambiare il circuito di alimentazione.
E' doveroso fare una considerazione ; quando controlliamo le tensioni non limitiamoci a quella delle placche e dei filamenti, non diamo per scontato che le tensioni delle griglie schermo e che le polarizzazioni delle griglie di controllo siano in regola.
Se avessimo controllato le tensioni delle griglie schermo ci saremo subito accorti di quel maledetto relay mancante.
Non ci resta che cospargerci il capo di cenere.
Quindi ....ormai era deciso .....................nuova alimentazione.....
Nella fig.4 è riportata la nuova alimentazione
La parte tratteggiata in giallo della fig.1 è stata sostituita dalla fig.4.
Si è utilizzato un toroidale da 50VA con primario a 230V e due secondari, uno ad alta tensione 170 V - 0,2 mA dal quale si è ricavata l'anodica ed uno a bassa tensione 6,3 V 2,5A per l'alimentazione dei filamenti delle valvole e di due led per l'illuminazione della scala parlante.
Per ottenere l'anodica la tensione alternata a 170V è stata raddrizzata da un ponte di diodi e da un filtro a π costituito da due elettrolitici da 30μF 600V ed una resistenza da 800Ω 10W.
Per calcolare il fattore di ripple possiamo usare il file "calcolo del ripple" (FILTRI.xlsx) riportato nel capitolo "alimentazione anodica". A conti fatti si ottiene un fattore di ripple più che accettabile pari a 0,005.
La potenza dissipata è pari a 27VA.
Facendo un confronto col dynamotor non c'è paragone....la tensione continua ottenuta è pari a 230V...ma soprattutto nessun casino ed inoltre possiamo alimentarci direttamente dalla rete.
L'alimentazione mista di fig.2 in continua è stata sostituita da una alimentazione in alternata in parallelo.
L'uso della alternata non comporta alcun problema infatti tutte le valvole hanno una accensione indiretta ..nessun ronzio dunque.
Il secondario a bassa tensione può erogare una corrente di 2,5A che è proprio la corrente di cui abbiamo bisogno, trascurando la piccola corrente di alimentazione dei due LED che illuminano la scala parlante.
La potenza dissipata è pari a circa 16VA (vedi fig.4).
Il progetto originario prevedeva l'alimentazione a 28 V di due lampadine a 6,3 V 0,3 A ; in serie al circuito c'erano anche due resistenze, una da 68 Ω ed una da 200 Ω variabile (DIAL LIGHT).
Nel nuovo progetto non potevo utilizzare lampadine di tali caratteristiche; non avevo più corrente a disposizione ...dovevo pertanto ripiegare sui LED che hanno un bassissimo consumo di corrente e così si è fatto.
La potenza dissipata è praticamente nulla.
Per quanto riguarda la nuova alimentazione osserviamo che la potenza dissipata (27 + 16 + 0) VA è inferiore ai 50 VA forniti dal toroide.
La radio è in grado di sintonizzare 6 bande di frequenza:
L'antenna è accoppiata al circuito di griglia della prima valvola amplificatrice di radio frequenza tramite un condensatore variabile fra i 50 ed i 200 pico Farad .
Il circuito è progettato per antenne la cui resistenza varia fra 1 e 5 Ohm (così è scritto nel manuale - HANDBOOK MAINTENANCE INSTRUCTIONS revisone 1945 - ???........è bene approfondire).
La resistenza 65-1 fornisce un percorso di dispersione per le correnti statiche che possono accumularsi nell'antenna.
Il segnale dall'antenna attraverso il condensatore variabile di cui si è detto passa in un circuito accordato che viene selezionato fra i sei disponibili (sei bande disponibili); il circuito accordato è formato da una bobina e dalla prima sezione delle quattro del condensatore variabile di sintonia.
Il segnale dal circuito accordato passa alla griglia della prima valvola, una VT86 equivalente alla 6k7 , pentodo di radio frequenza, dove viene amplificato.
Il segnale amplificato passa dalla placca della prima valvola alla griglia della seconda (VT86) attraverso un trasformatore di radio frequenza (uno dei sei disponibili) il cui secondario è accordato alla medesima frequenza dalla seconda sezione del condensatore variabile di sintonia.
La seconda valvola amplifica il segnale e lo trasmette alla griglia della convertitrice VT-91, equivalente alla 6J7, attraverso
un trasformatore di radio frequenza (uno dei sei disponibili) il cui secondario è accordato alla medesima frequenza dalla terza sezione del condensatore variabile di sintonia.
Il segnale si trova nella griglia della convertitrice pentodo VT-91 (primo rivelatore) la quale provvede a mescolarlo con quello che per induzione arriva al suo catodo e che è generato dall'oscillatore locale le cui funzioni sono svolte dalla valvola oscillatrice VT-65 equivalente alla 6C5 (triodo).
L'oscillatore locale è un Reinardtz alimentato in serie; esso è costituito essenzialmente da una bobina di griglia accoppiata alla quarta sezione del condensatore variabile di sintonia e da una bobina di placca di reazione.
La media frequenza utilizzata è pari a 915 K.C.
La radio ha tre amplificatori di media frequenza e quindi quattro trasformatori di media frequenza .
Per aumentare la selettività, Il primo trasformatore di media frequenza può essere accoppiato, azionando un pulsante, alla griglia del primo amplificatore tramite un CRYSTALL BAND PASS FILTER ed una impedenza di adattamento.
Come primo amplificatore di media frequenza viene utilizzata la valvola VT-86 (pentodo).
Superato il secondo trasformatore di media frequenza il segnale viene amplificato dal secondo amplificatore costituito dalla parte pentodo de triodo-pentodo VT-70 equivalente alla 6F7 . La parte triodo viene utilizzata come oscillatore C.W. di cui nel seguito.
Attraversato il terzo trasformatore di media frequenza il segnale va a finire nella griglia di controllo del pentodo del doppio diodo-pentodo VT-93 equivalente alla 6B8 che funge da terzo amplificatore di media frequenza.
La parte doppio diodo viene utilizzata per la rivelazione (seconda rivelazione) e per l' A.V.C.
IL segnale pronto per la rivelazione ha un livello elevato e ciò porta ad una rilevazione lineare ( si sta lavorando nella parte rettilinea della caratteristica del diodo) e quindi priva di distorsioni.
C.W. sta per "Continuous Wave" ed è in pratica la trasmissione di dati telegrafici .
Per ascoltare le trasmissioni telegrafiche è necessario il BFO.
In un ricevitore audio un BFO , oscillatore a frequenza di battimento, viene utilizzato per creare un segnale a frequenza audio dalle trasmissioni radiotelegrafiche a codice Morse per renderle udibili .
Il segnale proveniente dal BFO viene miscelato col segnale ricevuto per creare una frequenza eterodina o di battimento che viene ascoltata come tono in altoparlante.
I BFO sono utilizzati anche per demodulare i segnali SSB rendendoli intellegibili, ripristinando la portante soppressa.
Nella BC-348-L l'oscillatore C.W. impiega la sezione triodo della VT-70 .
Anche questo oscillatore è un Reinardtz alimentato in serie; esso è costituito essenzialmente da una bobina di griglia, con nucleo in ferrite mobile necessario per la regolazione approssimativa della frequenza ,accoppiata ad un condensatore trimer e da una bobina di placca, di reazione.
La regolazione di precisione della frequenza è demandata ad un apposito comando (BEAT FREQ.).
Dopo la rivelazione il segnale viene iniettato direttamente nella griglia della finale VT-152 (pentodo finale di potenza), attraverso un condensatore di 1500 pF.
Essendo il segnale rilevato di alto livello non ha necessità di alcuna preamplificazione.
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