Il contenitore del condensatore variabile sembra un vecchio macinino per il caffè (fig.1).
Ho usato una 1Q5 come finale di potenza, questa volta nella dovuta posizione (vedi Caterina), ed una 1LN5, pentodo per alta e media frequenza, per la rivelazione a falla di griglia ed una prima amplificazione.
La connessione a trasformatore 1/3 amplifica ulteriormente il segnale rivelato che viene iniettato nella griglia di controllo della 1Q5.
L'uscita è in altoparlante da 8 Ohm collegato alla finale con un trasformatore d'uscita con rappporto spire primario/spire secondario pari a circa 33, giusto quanto necessario tenuto conto della resistenza interna della 1Q5 pari a circa 9.000 Ohm.
L'apparecchio è dotato di un accoppiatore variabile (fig.2), costituito da un cilindro di grande diametro su cui sono avvolte la bobina d'antenna e quella di sintonia, e da un cilindro di piccolo diametro, su cui è avvolta la bobina di reazione, che ruota all'interno di quello grande.
Il Condensatore variabile è a "baratolo", come si nota nelle foto, ed ha una capacità variabile fra i 40 ed i 450 pF.
Per l'alimetazione utilizzo il mio Battery eliminator che fornisce 70 V per l'anodica, 1,4V per i filamenti e 3V negativi per la polarizzazione della griglia di controllo della finale.
Lo schema è mostrato in fig.2
Ho sintonizzato una stazione a modulazione di frequenza trasmessa dal mio trasmettitore "saffatta" sui 500KHz; ho sintonizzato poi altre due stazioni fra i 500 ed i 900 KHz e Rai 1 sui 1000 KHz.
I risultati mi sembrano soddisfacenti.
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