Rauland duet

ad14- radio ad amplificazione diretta

fig.1
fig.1

Ho acquistato la radio su ebay, era priva del mobiletto ed arruginita; era però dotata di tutte le sue parti che a prima vista sembravano  potessero essere rimesse in sesto.

Delle sei valvole però,  4 avevano i filamenti bruciati ed il secondo trasformatore di radio frequenza era interrotto.

Se volevo sistemare la radio e renderla funzionante mi aspettava un duro lavoro.

fig.2
fig.2

Innanzitutto dovevo procurarmi lo schema, e dopo una  lunga ricerca  sono riuscito nell'intento.

La radio venne prodotta nel 1926 dalla "All American".

Il suo nome "Rauland duet"  deriva da E.N. Rauland  che nel 1920 fondò la "All American Electrical manifacturers " che nel 1922 mutò il proprio nome in " "All America radio corporation of Chicago" ed utilizzò come nome commerciale "All American".

Nel 1920 venne fondata anche la "Mohawak Electric corporation" che nel 1924 cambiò il proprio nome in " Mohawak Corporation of Illinois" .

Nel 1927 La "All America radio corporation of Chicago" e la "Mohawak Electric corporation" si fusero e formarono la "The All American Corporation Mohawak".

Nel 1929 Rauland lasciò la Mhoawak e fondo la sua "Rauland Corporation" che nel 1948 fu acquistata dalla Zenith.

Lo schema, riportato in fig.3 risale dunque al 1926 e si riferisce alla Rauland modello Duet Sextette prodotto dalla "All American".

  Nell'attesa di recuperare ,  chissà se mai ci riuscirò,  il mobiletto originario  la radio rimarrà come raffigurata in fig.2.

fig.3
fig.3

Dopo aver recuperato  lo schema (fig.3) era necessario trovare le valvole mancanti è così e iniziata la ricerca su ebay; poichè però la ricerca tirava per le lunghe ho pensato, provvisoriamente, di utilizzare alcune valvole moderne in mio possesso in sostituzione delle valvole originali apportando sostanziali modifiche.

Quando mi capita una radio antica malandata il mio scopo principale e quello di farla funzionare cercando quando è possibile di non apportare modifiche, ma quando alla radio mancano il condensatore variabile, le valvole non funzionano, la bobina di campo dell'altoparlante è bruciata e quant'altro, se non trovo i pezzi originali sono costretto a sostituirli con altri che svolgano la medesima funzione.

Ottengo così due risultati per me importanti;  faccio un' ottima esercitazione e soprattutto rimetto in funzione la radio.

E' evidente che se dovessi  trovare i pezzi originali non esiterò un istante a risistemare  le cose.

Mi pare assurdo avere una radio antica spolverata e lucida ma muta.

Come si nota in fig.3 dove è rapppresentato lo schema , trattasi di una radio a sei valvole (triodi) ad amplificazione diretta a circuiti accordati.

La rivelazione è a falla di griglia e ciò appare strano avvenendo essa nel terzo triodo dove cioè il radio segnale ha subito già due amplificazioni; mi sarei aspettato, piuttosto,  una rivelazione di placca.

L'alimentazione era evidentemente ottenuta da una batteria a corrente continua che forniva 4 tensioni anodiche, una tensione di 5 Volt per i filamenti e due tensioni negative per la polarizzazione delle griglie dei due ultimi triodi.

Ma vediamo la sostituzione "sporca" da me, in un primo tempo, adottata:

sostituzione "sporca"

L'apparecchio  montava 5 triodi CX301A di cui 4 inservibili e un triodo finale UX 112 A.

Ho deciso, di sostituire i primi 4 triodi con due doppi triodi ECC83 e gli ultimi due col  triodo pentodo ECL82.

fig.4
fig.4

lo schema è diventato quello di fig.4 che è del tutto simile a quello di figura 3.

Le differenze stanno fondamentalmente nella alimentazione.

In particolare la tensione dei filamenti è di 6,3 Volt corrente alternata e la polarizzazione delle griglie è del tipo automatico.

in fig.5 sono indicati gli alloggiamenti delle valvole originali  che sono stati uniti in coppia per permettere la realizzazione , come dire, degli alloggiamenti delle tre doppie valvole utilizzate come indicato in fig.6.

 

fig.5
fig.5

i due doppi triodi ECC83 sono stati posti uno nella posizione B e l'altro in quella D; il triodo pentodo nella posizione F (vedi fig.6).

Per fare ciò tre zoccoli noval sono stati innestati  nello zoccolo a 4 piedini di tre delle quattro  vecchie valvole fuoriuso  ottenendo così tre zoccoli adattati  da 9 a 4 piedini; questi tre zoccoli adattati sono stati poi inseriti nelle posizioni B, D, F di fig.6

fig.6
fig.6

In figura 6 sono rappresentati i vari collegamenti da eseguire nella prima valvola; Non è difficile determinare i colegamenti della altre valvole.

Da notare che i piedini 1,2,3 e 4 dello zoccolo originario vanno inseriti nei fori 8,1,6 e 7 rispettivamente della posizione B.

Sembra un pò incasinato ma non è poi tanto difficile da realizzare.

Mi raccomando, se state leggendo, ricordatevi  che si tratta di una mera esercitazione  e di un'operazione , come dire , "REVERSIBILE" che ho voluto fare per mio interesse personale....non è certamente un modo di riparare radio antiche .... non fattelo mai, a meno che le cose che fatte non siano del tutto reversibili.

Prove d'ascolto

La radio  funziona (funzionava) alla perfezione, il suono chiaro e potente e soprattutto privo di qualsiasi disturbo....................................................

Ora però che ho recuperato le quattro valvole "bruciate" sono tornato  alla situazione d'origine di fig. 3  ,come è giusto che fosse, e la radio funziona altrettanto bene.

galleria fotografica

Nella galleria fotografica troviamo le foto relative alla soluzione originale (con quattro valvole bruciate) e quelle relative alla soluzione "sporca".