Mec

ad11 - radio ad amplificazione diretta a reazione con antenna a quadro,autocostruita.

fig.1
fig.1

Sta sulla scrivania del mio studio, e mi fa compagnia durante il mio lavoro; riceve Rai uno e, di notte, qualche radio nordafricana o spagnola.

Trattasi di una radio a reazione ad amplificazione diretta con antenna a quadro che utilizza la valvola doppia  ECL82 (triodo pentodo).

Per il raddrizzamento della corrente di alimentazione non ho utilizzato una valvola (DIODO) ma un ponte di diodi.

Lo schema tratto dal libro  "La radio dei pionieri"  di Leonardo Mureddu, è riportato in fig.2.

Questa radio è simile alla radio "Teresa".

 

fig.2
fig.2

sezione a radio frequenza

fig.3
fig.3

La sezione a radio frequenza è costituita dall'antenna quadro che funge anche da bobina di sintonizzazione, dal condensatore variabile 40/400 pF ad aria , dal condensatore variabile 10/250 pF ad aria che serve per dosare la reazione dal gruppo di rivelazione di griglia costituito da una resistenza di 1M Ω e da un condensatore in parallelo di 250 pF e dal condensatore di 1nF che impedisce che l' alta  tensione anodica interessi l'antenna nel caso vada in corto il condensatore che regola la reazione.

sezione ad audio frequenza

fig.4
fig.4

La rivelazione è del tipo a "falla di griglia" e ciò è reso possibile dal segnale molto basso che giunge al gruppo di rivelazione.

Sulla placca della sezione triodo troviamo:

  1.  Il segnale a radio frequenza che viene retrocesso alla griglia del triodo (reazione) e che viene invece bloccato dalla induttanza L1  ; eventuali residui di radio frequenza oltre L1 vanno a massa attraverso il condensatore da 1nF;
  2. Il segnale rivelato (bassa frequenza) che non trova nessuna difficoltà a passare attraverso L1 e che attraverso il condensatore di 10nF giunge alla griglia della sezione pentodo.
fig.5
fig.5

In fig.5 è rappresentata la bobina  L1 .

Ho utilizzato un supporto cilindrico in polietilene del diametro di 1 cm e del filo di rame smaltato avvolto alla rinfusa su due strati distanti fra loro di 5 mm.

La resistenza di catodo del pentodo da 2200 Ω polarizza la griglia di controllo .

Il condensatore da 25 μF posto in parallelo alla resistenza ha la funzione di stabilizzare la tensione di polarizzazione di griglia e di scaricare a massa la corrente a bassa frequenza che si trova sul catodo; esso ha infatti una reattanza  molto bassa per la alternata e non fa passare la corrente continua; in tal modo la tensione di polarizzazione di griglia rimane stabile al valore prefissato.

L'assenza del condensatore di catodo determina una riduzione dell'ampiezza del segnale che entra in griglia (controreazione)  ed una riduzione dell'amplificazione.

Il segnale (rivelato) a bassa frequenza si trova sulla griglia di controllo del pentodo  che  è polarizzata dalla resistenza di catodo in modo che la valvola funzioni in classe A; la variazione del segnale (tensione) in ampiezza determina una variazione della corrente anodica che, attraversando il primario del trasformatore d'uscita, induce una corrente amplificata del rapporto di trasformazione dello stesso nel secondario.

Otteniamo dunque un segnale in corrente molto ampio che attraversando la bobina mobile dell'altoparlante fa vibrare il cono riproducendo il suono.

 Il trasformatore d'uscita ha la funzione di adattare l'impedenza della finale all'impedenza dell'altoparlante; infatti per avere la massima trasmissione della potenza occorre che la resistenza interna del generatore (pentodo) sia uguale alla resistenza del carico (bobina mobile dell' altoparlante).

Nel nostro caso l'impedenza del pentodo  è pari a circa 4500 Ω e quella dell'altoparlante a 4 Ω; quindi, ricordando che  in un trasformatore per bassa frequenza Z1 x i12=Z2 x i22 e  quindi Z1/Z2=n2 , dove n è il rapporto di trasformazione pari a i2/i1, per avere un buon adattamento di impedenza sarebbe opportuno utilizzare un trasformatore d'uscita con rapporto di trasformazione pari a circa RADQ(Z1/Z2)= 34.

Nel nostro caso è stato utilizzato un trasformatore con rapporto 220/6; non trattasi di un vero trasformatore d'uscita ma comunque svolge egregiamente la sua funzione.

alimentazione

fig.6
fig.6

Per l'alimentazione dell'apparecchio radio avevo a disposizione due toroidali : il primo con primario 220 e  due secondari da 6 V 2A ed il secondo con un primario da 220 ed un secondario da 10 V  2A .

Collegando un secondario del primo trasformatore col secondario del secondo ho ottenuto una corrente alternata di 132 V che raddrizzata con un ponte di  Graetz ed un filtro a π, in modo da ridurre il ripple, ha raggiunto il valore di circa 183 V cc.

prove d'ascolto

La radio  e di facile utilizzazione; agendo sul condensatore variabile di sintonia e su quello di reazione con un pò di pazienza si riesce a sintonizzare, in modo assolutamente accettabile Rai uno e di notte qualche radio spagnola e nord africana;  la voce giunge chiara senza distorsioni e con un discreto volume.

chassis e mobiletto

fig.7
fig.7

Avevo a disposizione di alcune tavolette e dei listelli di abete, dei rimasugli che avevo in cantina  ed è venuta fuori questa cosa qua (fig.6). 

Per la realizzazione non ho usato alcuno strumento specifico da falegname, ma solo strumenti di fortuna e tanta pazienza.

Per la colorazione  del mobile ho utilizzato, dopo aver lisciato la superfice del mobiletto e dell'antenna, un tingente per legno color noce chiaro, utilizzando un pennello.

Dopo 12 ore, avvenuta l'essicazione,  ho dato 5 mani di gommalacca intervallandoli con periodi sufficientemente lughi per permetterne l'essicazione; fra una mano e l'altra, ad essicazione avvenuta,  ho scartavetrato con cartavetrata fine fino ad ottenere una superficie liscia.

Una mano di cera d'api è servita per lucidare la superficie del mobile e dell'antenna.

Lo chassis è costituito da due basette mille fori; su di una è montata la valvola,il trasformatore d'uscita le resistenze e condensatori fissi ad eccesioni dei due condensatori di filtro dell'alimentazione e dei quattro diodi che costituiscono il ponte di raddrizzamento , montati sull'altra più piccola .

I condensatori variabili ed i due toroidali sono fissati direttamente sulla base del mobiletto. 

 

antenna quadro

vedi "Teresa".

galleria fotografica