Ecco un'altra radio,affidatami da un amico, da me riparata.
E', almeno esteriormente, in ottimo stato, nonostante i suoi anni.
E' una IMCA RADIO 3561 "ferma" da oltre 30 anni .
Trattasi di una supereterodina a modulazione di ampiezza degli anni 50; onde medie, corte 1, corte 2 , fono.
Apro la radio e, a prima vista, mi pare tutto in ordine; penso che con una semplice spolvetarata, sarei riuscito a rimetterla in sesto , al massimo, ho pensato, dovrò sostituire o quantomeno verificare l'efficienza dei condensatori elettrolitici di filtro dell'alimentazione e del "condensartore" .... decido così di alimentarla con una tensione di 120 invece che di 220 Volt, per verificare il suo funzionamento senza correre alcun rischio.
Mi attendevo dopo qualche minuto di sentire qualcosa...invece, nessun rumore, nessun ronzio, nulla di nulla.
Ma è mai possibile? .........che caspita succede?
Ho avuto, a quel punto, la vaga sensazione che una semplice spolveratina non sarebbe stata sufficiente, sensazione che si è poi rivelata esatta dopo un accurato controllo dei cablaggi.
Partendo a ritroso dalla sezione ad audio frequenza ho verificato dapprima l'alto parlante che è risultato perfettamente funzionante poi il trasformatore d'uscita che era stato sostituito in passato da un normale trasformatore 220/6 V, dotato di una presa intermedia, che tra l'altro era montato in modo errato come indicato nella figura 2.
L'anodica era collegata nel punto c con un rapporto np/ns pari a circa 3 ; collegando l'anodica nel punto b tale rapporto è diventato pari a circa 40.
Continuando nel controllo visivo ho notato un'altra "capellata" fatta, evidentemente, da un precedente riparatore ; il catodo della EF 41 (fig.6) non era collegato a niente, era per così dire "beante" ed il gruppo di polarizzazione della griglia era collegato a terra e non polarizzava un bel nulla.
Insomma un bel macello.
Erano queste le pecche che impedivano alla radio di dar segni di vita? certamente si ; infatti dopo aver sistemato le cose ed alimentato la radio, sempre con una tensione ridotta, ho sentito che la radio "rispondeva".
Occorreva ora verificare i condensatori di filtro dell'alimentazione ed il condensatore di collegamento fra la placca della preamplificatrice e la griglia della finale per poter poi alimentare senza problemi alla tensione di 220 V e poter inseguito eseguire tutti i controlli di regolare funzionamento partendo dalla sezione ad audio frequenza per giungere alla sezione a radio frequenza attraverso la sezione di rivelazione e la frequenza intermedia.
Viene utilizzato un trasformatore con cambio tensione 110 / 125 / 140 / 160 / 220 / 280, tre secondari: uno da 6,3V per l'alimentazione del filamento della raddrizzatrice 6X4 (miniature con piedini 2 e 5 non connessi) uno da 6,3 V per l'alimentazione dei filamenti delle restanti valvole ed uno da 220 per l'anodica (fig.3).
Trattasi di un alimentatore a doppia semionda con presa centrale e con raddrizzatrice a riscaldamento indiretto con tensione del filamento pari a 6,3 V e corrente a 0,6 A.
Viene utilizzato un filtro a Π, capacità-induttanza, per l'alimentazione della placca della Finale EL84 e dell'occhio magico EM80 e l'alimentazione della placca e delle grigle schermo delle valvole EF41 ed ECH42; un secondo filtro a Π , a capacità resistenza, viene utilizzato, con lo scopo di ridurre ulteriormente il ripple, per l'alimentazione della placca della EBC41 e della griglia schermo della finale.
Ad eliminare i disturbi di rete provvedono i due condensatori da 10nF collegati ad Y all'ingresso della rete.
Opportunamente l'interrutore di trova a monte dei due condensatori.
Col mio misuratore di ESR ho verificato l'efficienza dei condensatori di filtro dell'alimentazione da 24, 20 e 8 μF (condensatore triplo) è poichè ho misurato correnti troppo ridotte ho dovuto sostituirli con due elettrolitici da 22 μF ed uno da 10 μF con tensione di 450V.
La sostituzione è avvenuta, per così dire in modo indolore, ho infatti svuotato il contenitore in alluminio del condensatore triplo e al suo interno ho inserito i tre nuovi elettrolitici; all'esterno non si nota alcuna modifica.
La sezione ad audio frequenza è costituita dalla valvola EBC 41 (zoccolo Rimlock) (fig.4) e dalla finale EL84 (zoccolo noval con piedini 1, 6 ed 8 non connessi)(fig.5).
Dalla seconda media frequenza il segnale a 460 KHz viene iniettato nella prima placca della sezione diodo della EBC41 che provvede alla rivelazione del segnale unitamente al condensatore da 100 pF ed alla resistenza da 500 KΩ posti in parallelo che collegano il catodo al secondario della seconda media frequenza.
La seconda placca del diodo, unita alla prima da un condensatore da 50 pF, viene utilizzato nel circuito CAV; essa è polarizzata a 3V negativi dalla resistenza di catodo da 1,2 KΩ.
La tensione negativa opportunamente filtrata viene inettata nella griglia della EF41 e della ECH42; quando il segnale aumenta la tensione del CAV fa diventare più negativa la polarizzazione delle due valvole suddette e quindi, essendo tali valvole " varimu ", riduce l'amplificazione; quando il segnale diminuisce succede il contrario col risultato che l'intensità del segnale al rivelatore rimane pressocchè costante.
Il fatto che le due placche siano unite da un condensatore da 50 PF e che la placca del circuito CAV abbia una polarizzazione negativa di circa 3 V fa si che il CAV funzioni solo quando il segnale supera i 3 V.
Ciò ci preserva da una riduzione del volume sonoro quando il segnale aumenta mantenendosi però sempre al disotto dei 3 V.
Il segnale rivelato viene prelevato dal potenziometro di volume ed iniettato nella griglia della sezione triodo della EBC41 dove viene preamplificato e, tramite "il condensatore" da 5000pF, iniettato nella griglia della finale.
La resistenza di catodo della EL84 da 180 Ω polarizza la griglia di controllo .
Il condensatore da 50 nF posto in parallelo alla resistenza ha la funzione di stabilizzare la tensione di polarizzazione di griglia e di scaricare a massa la corrente a bassa frequenza che si trova sul catodo.
Esso ha infatti una reattanza molto bassa per l' alternata e non fa passare la corrente continua; in tal modo la tensione di polarizzazione di griglia rimane stabile al valore prefissato.
L'assenza del condensatore di catodo determina una riduzione dell'ampiezza del segnale che entra in griglia (controreazione) ed una riduzione dell'amplificazione.
Il segnale (rivelato) a bassa frequenza si trova sulla griglia di controllo della EBC41 che è polarizzata dalla resistenza di catodo in modo che la valvola funzioni in classe A; la variazione del segnale (tensione) in ampiezza determina una variazione della corrente anodica che, attraversando il primario del trasformatore d'uscita, induce una corrente amplificata del rapporto di trasformazione dello stesso nel secondario.
Otteniamo dunque un segnale in corrente molto ampio che attraversando la bobina mobile dell'altoparlante fa vibrare il cono riproducendo il suono.
Il trasformatore d'uscita ha la funzione di adattare l'impedenza della finale all'impedenza dell'altoparlante; infatti per avere la massima trasmissione della potenza occorre che la resistenza interna del generatore (valvola EBC41) sia uguale alla resistenza del carico (bobina mobile dell' altoparlante).
Nel nostro caso l'impedenza della EBC41 è pari a circa 10.000 Ω e quella dell'altoparlante a 4 Ω; quindi, ricordando che in un trasformatore per bassa frequenza Z1 x i12=Z2 x i22 e quindi Z1/Z2=n2 , dove n è il rapporto di trasformazione pari a i2/i1, per avere un buon adattamento di impedenza sarebbe opportuno utilizzare un trasformatore d'uscita con rapporto di trasformazione pari a circa RADQ(Z1/Z2)2= 50.
Nel nostro caso, evidentemente in una precedente riparazione, è stato sostituito l'originario trasformatore d'uscita con un un trasformatore 220/6 V; non trattasi di un vero trasformatore d'uscita ma comunque svolge egregiamente la sua funzione.
Il condensatore da 10nF ed il potenziometro da 1MW costituiscono un semplice circuito per il controllo del tono.
Guardando lo schema originario si nota il collegamento, al secondario del trasformatore d'uscita, del gruppo di polarizzazione della griglia della finale.
Tale gruppo , come già detto, è costituito da una resistenza di 180 Ω e da un condensatore di 50μF.
Questo collegamento dovrebbe portare ad una controreazione....ma.......... mi chiedo, se volevo ottenere la controreazione, non potevo più semplicemnete limitare il gruppo di polarizzazione alla sola resistenza da 180 Ω collegandola direttamente a terra? Quantomeno avrei risparmiato un condensatore elettrolitico da 50 μF.
Comunque in fase di riparazione ho collegato il gruppo di polarizzazione direttamente a terra (fig.6) ....niente controreazione insomma....
La sezione a frequenza intermedia è costituita dalla valvola EF41 (zoccolo Rimlock) e da due medie frequenze una a valle ed una a monte accordate sui 460 KHz.
Nella placca dell'esodo della ECH42 sono presenti la frequenza sintonizzata, la frequenza dell'oscillatore locale, la frequenza somma e la frequenza differenza fra queste due ultime.
Solo la differenza pari a 460 KHz passa attraverso la prima media frequenza e giunge alla griglia di controllo della EF41 (fig.7).
Il segnale a media frequenza , amplificato in tensione dalla valvola , attraverso la seconda media frequenza dalla placca della EF41 giunge alla placca del diodo rivelatore della valvola EBC41.
La griglia di controllo della EF41 è polarizzata dalla resistenza catodica di 300KΩ; il condensatore di 15 nF rende stabile tale polarizzazione.
Quando mi è stata consegnata la radio per la sua riparazione, non c'era alcun collegamento fra il catodo ed il gruppo di polarizzazione; ciò,impedendo alla valvola di funzionare, interrompeva il perrcorso del segnale.
La sezione a radio frequenza è costituita dalle bobine d'aereo, dalle bobine di sintonia, dalle bobine dell'oscillatore locale e dalla valvola ECH42 (triodo-esodo , Rimlock) (fig.9) che funge da oscillatrice e mescolatrice e dai rispettivi condensatori fissi e variabili.
Il segnale sintonizzato viene iniettato nella griglia di controllo dell'esodo; Il circuito accordato dell'oscillatore genera un'oscillazione superiore alla frequenza accordata di una quantità pari alla frequenza intermedia che, in questo caso, è di 460KHz.
La differenza fra la frequenza accordata e la frequenza dell'oscillatore locale deve rimanere costante passando da un'estremo all'altro della gamma di ricezione .
Nel caso in esame ciò è reso possibile dal fatto che l'induttanza dell'oscillatore è minore di quella del circuito di sintonia, dai trimmer regolabili in sede di tarature ( vedi schema) e, nel caso delle onde medie (fig.10) , dalla presenza del condensatore di padding .
La ECH42 non ha la griglia di soppressione e questo crea qualche problema dovuto all'emissione secondaria di elettrodi da parte della placca dell'esodo.
Per ridurre gli effetti dannosi dell'emissione secondaria, in questo caso, la griglia schermo non è alimentata da una semplice resistenza di caduta ma da un partitore di tensione (fig.10).
Per spiegare questo fatto ricordiamo che se la corrente di griglia dovesse diminuire in modo sensibile, per esempio quando è applicata alla griglia controllo una forte tensione negativa e cioè quando è intensa l’azione del CAV, la tensione, nel caso la griglia fosse alimentata da una semplice resistenza di caduta, aumenterebbe drasticamente ed attirrerebbe verso di sé gli elettroni secondari emessi dall’anodo.
Se invece la griglia schermo viene alimentata con un partitore di tensione, questo limita la tensione di schermo quando cala la corrente e quindi l'emissione secondaria si riduce.
Tutto però si paga; infatti questo espediente provoca un maggiore consumo di corrente e l'impiego di una resistenza aggiuntiva.
In fase di riparazione la sezione a radio frequenza non presentava alcun problema; mi son limitato a sostituire il condenzatore all'ingresso dell'antenna con uno simile.
lA radio monta, quale indicatore di sintonia, la valvola noval EM80 (fig.11).
L'indicatore di sintonia, in questo caso, è un elemento aggiuntivo e non è necessario per il funzionamento della radio.
Esistono degli occhi magici, inseriti in valvole multiple, che svolgono anche altre funzioni.
Si tratta di un tubo a raggi catodici.
il fascio di elettroni viene deviato da una plachetta verso uno schermo fluorescente ; maggiore la tensione maggiore la deflessione maggiore la luminosità.
Per sommi capi funziona in questo modo:
all'aumentare del segnale diminuisce la tensione di CAV (diventa più negativa),poichè la tensione di CAV polarizza la griglia n°1, al suo diminuire, diminuisce la corrente anodica e conseguentemente aumenta la tensione; all'aumentare della tensione aumenta la deflessione del fascio di elettroni e quindi la luminosità dello schermo fluorescente.
Non è stata necessario nessun intervento di allineamento.
Si ha un'ottima ricezione sia delle onde medie che di quelle corte (c1 e c2).
Se si sposta il selettore di tensione dai 220 ai 280 diminuisce l'intensità sonora , ma diminuendo lo stress della radio che ha valvole di oltre 50 anni , aumenta notevolmente la sua "aspettativa di vita".
Questo ho consegliato al proprietario che comunque è interessato ad ascoltare principalmente RA1.
Se volesse ascoltare anche le onde corte con un' intensità sonora adeguata non deve che portare il selettore di tensione sui 220V.
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