Zappuleddu

ad2- radio ad amplificazione diretta a reazione - autocostruita-

Ho preso in prestito il progetto proposto da Leonardo Mureddu nel suo libro "La radio dei pionieri" ed ho deciso, apportandovi qualche modifica, di realizzare questa radio.
Trattasi di una radio ad amplificazione diretta a reazione.

fig.1
fig.1

Il segnale captato dall'antenna (filare di 20 mt) viene sintonizzato dal circuito costituito da una bobina e da un condensatore variabile ad aria in parallelo fra loro e iniettato nella griglia del triodo della ECL82(fig.1) dove viene rivelato per caratteristica di griglia  grazie al gruppo costituito dal condensatore di 150 pF e dalla resistenza di 2,2M Ω , con catodo a terra e polarizzazione di griglia a 0 volt.
Il Segnale rilevato, amplificato si trova nella placca del triodo e da questa si trasferisce alla griglia del pentodo tramite un accoppiamento a trasformatore per bassa frequenza .
Il trasformatore montato in salita ha un rapporto fra le spire del primario e quelle del secondario pari a 6 .
Alla placca del triodo è collegato un condensatore del valore di 1000 pF che scarica a terra i residui di radio frequenza; stessa funzione è svolta dal condensatore di 1000 pF in parallelo al secondario del trasformatore; la linea anodica è infatti per il segnale una fuga verso terra.

Tale capacità offre una bassa reattanza alla radio frequenza ed una alta alla bassa frequenza; per il calcolo della reattanza si usa la formula:

XC=1/2.π.f.C.
Il segnale dopo la sua rivelazione subisce una prima preamplificazione nel triodo ad una seconda nel trasformatore di bassa frequenza.
Il pentodo provvede alla amplificazione finale di potenza.

La  corrente  attraverso il trasformatore di uscita giungerà alla bobina mobile dell'altoparlante magnetodinamico che vibrerà ad una frequenza pari a quella audio modulante.
Una resistenza di 300 Ω che collega il catodo del pentodo a terra provvede alla polarizzazione automatica a - 9 volt della griglia della finale.
Il trasformatore d'uscita, montato in discesa per poter adattare l'impedenza d'uscita della finale con quella d'entrata dell'altoparlante dovrà avere un rapporto fra le spire del primario e del secondario , r=n1/n2, pari alla radice quadrata del rapporto fra le due impedenze; cioè (n1/n 2) 2=Z 1/Z2.

fig.2
fig.2

Tenendo presente che l'altoparlante utilizzato ha un'impedenza di 8Ω e che la finale (il pentodo della ECL82 -fig.1- ) ha un'impedenza di circa 4500 Ω è stato utilizzato un trasformatore d'uscita con un rapporto n1/n2 pari a circa 25.
In fig.2 è rappresentata la bobina d'aereo e la bobina di sintonizzazione montate su uno stesso supporto cilindrico e la bobina di reazione su un secondo supporto cilindrico che può scorrere all'interno del primo facendo variare l'accoppiamento fra la bobina di reazione appunto e la bobina di sintonia.
Per la realizzazione delle bobine si è utilizzato uno stik di colla ormai esaurito.
Come detto la bobina di sintonia e la bobina d'aereo sono state realizzate su uno stesso supporto cilindrico del diametro di 26 mm , distanziate fra loro di circa un centimetro; la prima e costituita da 124 spire Φ 0,20 mm serrate e la seconda da 35 spire Φ 0,20 mm serrate.
l'induttanza della prima, pari a 272 μH, collegata in parallelo con un condensatore ad aria variabile da 35 a 400 pf, permette di sintonizzare onde radio comprese fra i 480 ed i 1600 kHz circa (onde medie).
Per la realizzazione dello chassis ho utilizzato una latina di caffè tagliata a metà.

prove d'ascolto

La messa a punto della radio è semplicissima, anzi non ha bisogno di alcuna regolazione.

L'ascolto è gradevole, RAI 1 si sente abbastanza bene;con  la mia antenna filare lunga una ventina di metri posta sul tetto di casa,  ricevo sufficientemente bene anche qualche  stazione  nord africana.

alimentazione

Per l'alimentazione  utilizzo il mio alimentatore autocostruito che fornisce una tensione continua di 120 V per l'anodica e di 6,3 V, alternata oppure continua, per i filamenti.

chassis e mobiletto

Prima o poi costruirò il mobiletto.

Gi amici Sig. Efisio ed Sig. Tonio vedendo e sentendo la radio hanno detto:

"Ma custa cosa chistionada, non pari  berusu,  esti unu zappuleddu....."

 che, tradotto letteralmente in Italiano suona:

" Ma questa cosa parla, non sembra vero, è uno straccetto".

e così l'ho chiamata "Zappuleddu" 

schema
schema

galleria fotografica